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Swiss Income Monitor della Banca Cler (BCSIM)

«Vietato parlare di denaro». In Svizzera, questo tabù si applica soprattutto al salario e al reddito. Infatti, quasi nessuno sa dove si situa il proprio reddito personale nel confronto svizzero. Poco si conosce anche in merito alla distribuzione del reddito nel paese: esistono delle differenze cantonali? Come si manifestano? Come si distribuisce e come si sviluppa il reddito in Svizzera dalle fasce più basse a quelle più alte?

Abbiamo affrontato questi punti nel dettaglio e dato delle risposte a tutte queste domande, raccogliendole per voi nello Swiss Income Monitor della Banca Cler (BCSIM). Insieme all’istituto svizzero di ricerca economica BAK Economics, abbiamo analizzato la distribuzione del reddito in Svizzera e nei vari cantoni. Va sottolineato che la nostra analisi si basa sul reddito netto dell’intera economia domestica, ciò significa che nel caso delle economie domestiche con due redditi viene considerata la somma dei soldi guadagnati. Per eventuali chiarimenti, alla fine abbiamo riportato un glossario con le definizioni dei termini tecnici più importanti.

Nell’attuale edizione ci occupiamo dello sviluppo nel periodo 2007–2020. Con i dati ora disponibili sul 2020 possiamo per la prima volta prendere in considerazione gli effetti del primo anno di coronavirus sui redditi e sulla loro distribuzione. Avremmo voluto tenere maggiormente conto del presente, analizzando l’impatto di tutti gli anni della pandemia, della guerra in Ucraina e dell’inflazione sullo sviluppo e sulla distribuzione reddituale in Svizzera, ma le informazioni dettagliate necessarie a tale scopo sono sempre disponibili solo a distanza di quattro anni.

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1 Riassunto

Sviluppo del reddito: negli anni tra il 2007 e il 2020 il reddito mediano delle economie domestiche svizzere è aumentato complessivamente del 9,8%. Anche nell’anno pandemico 2020 il reddito a livello nazionale è cresciuto rispetto all’anno precedente.

In Svizzera, il reddito è aumentato notevolmente tra il 2007 e il 2020. Ciò vale sia per il reddito medio che per quello mediano. Il reddito netto mediano (mediana) delle economie domestiche svizzere ammonta a circa 53 900 CHF. Nel periodo in rassegna ha subìto un aumento pari a 4 800 CHF (+9,8% in totale, +0,7% all’anno). Il reddito netto mediano più elevato – che ammonta a 68 900 CHF (+14,5%) – è stato riscontrato a Zugo, cantone favorevole dal punto di vista fiscale. A seguire si trovano i cantoni di Basilea Campagna (60 100 CHF, +5,6%) e Zurigo (59 900 CHF, +12,2%), mentre il Ticino (44 550 CHF, +0,1%) e il Vallese (44 950 CHF +16,8%) hanno i redditi netti mediani più bassi.

A livello nazionale la pandemia non ha determinato un calo dei redditi. Nonostante il crollo delle attività economiche registrato nel 2020, grazie alle misure di sostegno statali e a un solido mercato del lavoro la media svizzera dei redditi si è evoluta positivamente. L’impatto della crisi varia tuttavia da cantone a cantone. Mentre alcuni, in particolare il Vallese, sono riusciti a incrementare massicciamente i loro redditi, altri hanno dovuto fare i conti con una contrazione. Tra questi ultimi figura in particolare il cantone di Svitto, dove gli effetti sono stati i più negativi in assoluto.

Distribuzione del reddito: grandi differenze nel confronto cantonale. Il Vallese recupera terreno.

Nel confronto cantonale emergono differenze sostanziali: il reddito netto del 10% più ricco delle economie domestiche varia da 107 800 CHF o più nel Vallese a 201 800 CHF o più nel cantone di Zugo (dato nazionale: 131 400 CHF). In tutta la Svizzera tale valore si situa quindi al di sopra dei 100 000 CHF. La metà di tutte le economie domestiche nel cantone di Zugo ha un reddito di oltre 68 900 CHF, il valore più alto tra tutti i cantoni. Nel Vallese la metà di tutte le economie domestiche guadagna invece meno di 44 950 CHF, in Ticino meno di 44 550 CHF.

Tuttavia, mentre nel 2019 era il Vallese a chiudere la classifica dei redditi mediani, nel 2020 fanalino di coda è stato il Ticino. Il motivo di tale recupero è il fatto che il Vallese ha registrato un aumento del reddito netto mediano anche nell’anno della pandemia 2020, mentre il Ticino ha subito un leggero calo. Nel complesso, tra il 2007 e il 2020, i redditi mediani in Ticino sono rimasti pressoché invariati (+0,1%), mentre quelli vallesani hanno segnato un +16,8%, uno dei migliori risultati tra tutti i cantoni. Soltanto nel cantone Obvaldo il reddito mediano è aumentato in modo ancora più marcato tra il 2007 e il 2020, passando da 45 700 CHF a 54 200 CHF (+18,6%).


2 Sviluppo del reddito

In questo capitolo viene analizzato lo sviluppo del reddito delle economie domestiche nel corso del tempo. Nella pratica, il reddito di un’economia domestica comprende più dei semplici salari: esso può includere anche rendite, redditi locativi e altri redditi di capitali. Questa eterogeneità di fonti può generare molte definizioni differenti di «reddito», che sono oggetto di varie statistiche. Per effettuare un confronto è fondamentale conoscere la definizione e applicarne una univoca.

Nello Swiss Income Monitor della Banca Cler (BCSIM), per «reddito» si intende unicamente il reddito netto della statistica fiscale. Il reddito netto è calcolato deducendo dal reddito lordo imponibile (salari, rendite, alimenti percepiti, redditi di capitali e redditi locativi) gli oneri rilevanti ai fini fiscali (come contributi straordinari alle assicurazioni sociali, assegni alimentari versati, versamenti nel 3° pilastro e interessi passivi [ad es. interessi ipotecari]) e le deduzioni generali (come ad es. le spese di malattia o le spese per istruzione e formazione). Questa definizione di reddito è particolarmente indicata per effettuare un confronto su scala nazionale, in quanto sono a disposizione dati uniformi e completi per tutti i cantoni, il che consente anche l’analisi di specifici cambiamenti nel corso del tempo (ad es. riforme fiscali). Inoltre questo concetto di reddito considera tutte le fonti reddituali e dà conto del reddito «usuale» delle economie domestiche nello scenario reale.

Aumento dei redditi in Svizzera

Quanto «guadagna» effettivamente un’economia domestica svizzera in media? Nel 2020 circa 71 000 CHF. Tra il 2007 e il 2020, il reddito netto medio è aumentato di quasi 7 900 CHF, equivalente a un incremento complessivo del 12,5%. In media ciò corrisponde a un aumento del reddito di 600 CHF all’anno. Se ci si focalizza sui singoli anni, l’impatto della crisi finanziaria ha causato solamente un indebolimento dello slancio di crescita nel 2009 e nel 2010. Infatti, il reddito medio svizzero è aumentato in tutti gli anni, ad eccezione del 2012 e del 2015, con un incremento di quasi l’1% anche tra il 2019 e il 2020. A livello nazionale, quindi, la pandemia di COVID-19 non ha comportato un calo dei redditi.

Redditi delle economie domestiche in CHF, tasso di crescita in %
Fonte: AFC, BAK Economics

Bisogna però considerare che il reddito medio è spesso distorto da singoli individui che guadagnano molto di più rispetto alla maggioranza delle persone e influenzano quindi notevolmente il valore (si parla di distribuzione asimmetrica a sinistra). Se si vuole conoscere quale sia il reddito di un «cittadino normale», è più opportuno considerare la mediana, ossia il «reddito mediano». Osservando questo valore, si vede che nel 2020 è stato di circa 53 900 CHF. Nel periodo 2007–2020, il reddito mediano di un’economia domestica è aumentato di 4 800 CHF (+9,8%). In nessun anno del periodo osservato (2007–2020) si è registrata una diminuzione del reddito mediano, a differenza di quanto accaduto per il reddito medio. I redditi delle «economie domestiche normali» oscillano in modo meno marcato rispetto a quelli dei percipienti «fuori norma». Quasi tutti gli anni, quindi, il reddito mediano aumenta in modo costante di una percentuale compresa tra 0,2 e 0,8 punti. Solo il 2008, il 2016 e il 2019 si contraddistinguono per una crescita superiore alla media. Nel 2020 il reddito mediano ha registrato un aumento dello 0,6%, superando di circa 300 CHF quello del 2019. Sebbene la crisi del coronavirus abbia determinato un crollo delle attività economiche, grazie al lavoro ridotto e a un mercato del lavoro solido non si è registrata una stagnazione o una diminuzione del reddito mediano in Svizzera.

In generale, è possibile affermare che in Svizzera sia il reddito medio (+0,9% all’anno) che quello mediano (+0,7% all’anno) sono aumentati in misura analoga nel periodo di osservazione 2007–2020, segnando entrambi una crescita anche tra il 2019 e il 2020. Nonostante il crollo delle attività economiche registrato nel 2020, grazie alle misure di sostegno statali e a un solido mercato del lavoro la media svizzera dei redditi si è evoluta positivamente.

Sviluppo del reddito mediano

Reddito mediano in CHF
Fonte: AFC, BAK Economics

I redditi sono aumentati anche in termini reali? Se i prezzi crescono in misura maggiore rispetto ai redditi, potrebbe accadere che, per effetto dell’inflazione, questi ultimi aumentino a livello nominale, ma il potere d’acquisto, ossia la quantità di beni che un’economia domestica può permettersi di acquistare con il proprio reddito, diminuisca. Tra il 2007 e il 2020 i redditi netti mediani hanno sempre – ad eccezione del 2008 – registrato una crescita più marcata rispetto ai prezzi (in base all’indice nazionale dei prezzi al consumo 2005=100, https://www.bfs.admin.ch/asset/it/cc-d-05.02.08, accesso: 29.4.2024). Nello stesso periodo l’aumento sul fronte dei prezzi, invece, è stato perlopiù solo moderato e in alcuni anni – come anche nel 2020 – vi è stata persino una diminuzione (deflazione). Di conseguenza, nel periodo di osservazione il reddito netto mediano è aumentato in termini reali dell’8% (4 000 CHF), raggiungendo i 53 100 CHF (in riferimento ai prezzi del 2007). Tra il 2019 e il 2020, tenendo conto della deflazione, l’aumento in termini reali è stato pari all’1,2%, ossia a 650 CHF.

Zugo, cantone favorevole dal punto di vista fiscale, vanta i redditi più alti

In quali cantoni gli abitanti sono ben posizionati dal punto di vista finanziario? E in quali devono accontentarsi di meno? Se si considerano i singoli cantoni, quelli favorevoli dal punto di vista fiscale come Zugo, Svitto e Nidvaldo sono in cima alla classifica dei cantoni con i redditi medi più alti. Il cantone di Zugo ha infatti registrato il reddito medio cantonale più elevato (circa 115 300 CHF), superando così di circa 44 300 CHF la media svizzera. Nel cantone di Svitto le economie domestiche guadagnano in media 96 200 CHF. Seguono a ruota i cantoni di Nidvaldo (85 400 CHF), Zurigo (80 300 CHF), Obvaldo (78 000 CHF) e Ginevra (76 800 CHF), per quanto Zurigo e Ginevra non rientrino tra i cantoni più favorevoli dal punto di vista fiscale. L’onere fiscale non rappresenta quindi l’unico fattore che motiva le differenze. Gli elevati redditi in questi cantoni dipendono anche dalla struttura settoriale. Zurigo, ad esempio, vanta un settore finanziario estremamente ampio, che grazie a salari e bonus elevati fa aumentare i redditi. In aggiunta, nel cantone di Zurigo sono presenti molte società di consulenza e di revisione, per le quali i redditi sono superiori alla media. Anche Ginevra vanta un ampio settore finanziario nonché un florido commercio di materie prime, che si caratterizza per redditi elevati.

In fondo alla classifica si trovano i cantoni del Giura e del Vallese, con un reddito medio rispettivamente di 54 700 CHF e 54 100 CHF. Anche in questi cantoni il livello di reddito basso può essere tra l’altro spiegato attraverso la loro struttura settoriale. In entrambi i cantoni, i settori con salari elevati sono sottorappresentati e i settori economici con redditi piuttosto bassi sono relativamente forti. Nel Vallese, ad esempio, il 9% degli occupati è impiegato nel settore alberghiero e della ristorazione, contro una media svizzera di appena il 4%. Anche nel Giura gran parte dell’occupazione si situa in settori a basso reddito: il 32% dell’occupazione cantonale è nel settore manifatturiero, in cui rientrano però anche l’industria farmaceutica e quella orologiera, che presentano entrambe un elevato livello di produttività e in generale un buon livello salariale. Considerando la Svizzera nel suo complesso, solo il 15% di tutti gli occupati è attivo nel settore manifatturiero.

Il cantone di Obvaldo registra il maggior aumento nel periodo di osservazione, seguito da Basilea Città

Infine, è interessante notare come in due cantoni il reddito medio sia aumentato di oltre il 20% tra il 2007 e il 2020 (dato nazionale: +12,5%): nel cantone di Obvaldo del 34% e nel cantone di Basilea Città di quasi il 23%. Per contro, il reddito medio a Ginevra è diminuito (–1,3%).

Al fine di eliminare la distorsione causata dalle persone più ricche (che può avere una forte influenza sul valore medio, soprattutto nei cantoni più piccoli), anche in questo caso andiamo a considerare il reddito mediano. Di nuovo, il cantone con il reddito mediano più elevato è Zugo (68 900 CHF), cantone favorevole dal punto di vista fiscale. A seguire si trovano i cantoni di Basilea Campagna (60 100 CHF) e Zurigo (59 900 CHF). Nella parte bassa della classifica relativa ai redditi mediani cantonali si posizionano invece il Ticino (44 550 CHF) e il Vallese (44 950 CHF). Per quanto riguarda il cantone Ticino, gli stretti legami con l’area milanese sono uno dei fattori che influenzano i redditi bassi. La sua vicinanza alla zona euro fa sì che la pressione sui prezzi e quindi anche sui redditi sia molto più alta della media svizzera. Oltre il 25% dei lavoratori del cantone Ticino è inoltre costituito da frontalieri, i quali hanno pretese salariali nettamente inferiori a quelle dei lavoratori svizzeri.

In sette cantoni la crescita mediana nel periodo di osservazione è stata nell’ordine del 14% e oltre: Obvaldo circa il 19%, Vallese e Uri quasi il 17%, Zugo intorno al 15% e Appenzello Interno, Berna e Turgovia il 14% circa (dato nazionale: +9,8%). Obvaldo è il cantone che ha registrato il miglioramento maggiore sia in termini di reddito medio che di reddito mediano. Solamente nel cantone di Ginevra sia il reddito mediano che quello medio hanno subìto una flessione nel periodo preso in esame (rispettivamente –1,2% e –4,4%).

Sviluppi del reddito differenti da cantone a cantone per effetto del coronavirus: la crescita maggiore si registra nel Vallese, mentre il calo più consistente nel cantone di Svitto

Tra il 2019 e il 2020 i redditi medi sono lievemente aumentati su tutto il territorio nazionale. A livello cantonale, tuttavia, l’andamento è stato estremamente eterogeneo: nel Vallese i redditi medi sono cresciuti da 51 400 CHF a 54 100 (5,3%). Tendenza analoga anche nel cantone di Berna (1,1%), dei Grigioni e di Basilea Città (entrambi 0,6%) e di Sciaffusa (0,2%). Gli altri cantoni, invece, hanno dovuto fare i conti con un calo del reddito medio, soprattutto Svitto (–6,0%) e Nidvaldo (–5,2%).
Tra il 2019 e il 2020 anche il reddito mediano, meno impattato da valori estremi, ha segnato mediamente una crescita in Svizzera, sebbene in misura leggermente inferiore rispetto al reddito medio (+0,9% contro +0,6%). Il reddito mediano è aumentato nella maggior parte dei cantoni: Vallese (+6,0%), Berna (+1,6%), Basilea Città (+1,5%) e Obvaldo (+1,1%) hanno registrato incrementi superiori all’uno per cento rispetto al 2019, nonostante le turbolenze economiche del 2020. Stabili, invece, i redditi mediani dei cantoni Appenzello Esterno, Giura, Turgovia, Uri e Vaud. A segnare un calo nell’anno del coronavirus rispetto ai dodici mesi precedenti sono stati i cantoni di Svitto (–1,7%), Glarona (–0,9%), Ginevra e Neuchâtel (entrambi –0,4%) e Ticino (–0,1%).

Sviluppo del reddito – conclusione

In Svizzera, il reddito è aumentato notevolmente tra il 2007 e il 2020. Ciò vale sia per il reddito medio che per quello mediano. Tra i cantoni svizzeri, il cantone di Zugo vanta il reddito medio e mediano più alto, mentre il Vallese si trova in fondo alla classifica dei redditi medi e il Ticino a quella dei redditi mediani. Obvaldo è il cantone che ha registrato il miglioramento maggiore sia in termini di reddito medio che di reddito mediano. Solo nel cantone di Ginevra i redditi sono invece diminuiti durante il periodo di osservazione. Questo non significa necessariamente che siano scesi in media i redditi delle singole economie domestiche. Il fenomeno può anche essere dovuto a uno spostamento delle economie domestiche dovuto a una variazione strutturale, ad es. qualora molte economie domestiche abbienti abbiano lasciato il cantone di Ginevra.

A livello nazionale la pandemia non ha determinato un calo dei redditi. L’impatto della crisi varia tuttavia da cantone a cantone. Mentre alcuni, in particolare il Vallese, sono riusciti a incrementare massicciamente i loro redditi, altri hanno dovuto fare i conti con una contrazione. Tra questi ultimi figura in particolare il cantone di Svitto, dove gli effetti sono stati i più negativi in assoluto.

3 Distribuzione del reddito

Come sono distribuiti i redditi netti in Svizzera? Il seguente grafico mostra tutti i redditi delle economie domestiche svizzere nel 2020 in percentili, la cosiddetta parata di Pen, ossia tramite una divisione di un set di dati in cento parti a seconda delle dimensioni. La distribuzione del reddito copre l’intero spettro di reddito di una popolazione (dal più basso al più alto).

Distribuzione del reddito in Svizzera

Il 10% delle economie domestiche guadagna più di 131 400 CHF, mentre il 50% guadagna meno di 53 900 CHF

Il grafico va interpretato come segue: il decimo percentile (rappresentato dalla decima colonna da sinistra) indica ad esempio il livello di reddito che non viene superato dal 10% delle economie domestiche. Il cinquantesimo percentile corrisponde invece al reddito mediano.

In Svizzera il 10% più povero delle economie domestiche non supera un reddito di 6300 CHF. Questo include, fra le altre, anche economie domestiche composte da studenti e apprendisti maggiorenni che sono sostenuti dai propri genitori. Nel 2020 questo valore era di 400 CHF più alto rispetto a quello del 2019. Il 10% più ricco delle economie domestiche percepisce invece un reddito annuo superiore a 131 400 CHF, quindi 300 CHF in più rispetto al 2019. Come già evidenziato dal reddito mediano, una metà delle economie domestiche in Svizzera ha un reddito netto di oltre 53 900 CHF, l’altra metà un reddito inferiore a questa cifra. Come si è detto, tra il 2019 e il 2020 il reddito mediano a livello nazionale non è diminuito, bensì è aumentato di 300 CHF. Nel complesso, la distribuzione del reddito netto delle economie domestiche si prefigura molto stabile nonostante la crisi. Nel 2020, tutti i percentili hanno registrato aumenti rispetto all’anno precedente, ad eccezione del 3 percento superiore, che ha dovuto fare i conti con un calo del reddito.

In tutti i cantoni, il 10% più ricco delle economie domestiche percepisce un reddito superiore a 100 000 CHF

Come si manifesta la distribuzione del reddito nei vari cantoni? Il reddito netto del 10% più ricco delle economie domestiche varia da 107 800 CHF o più nel Vallese a 201 800 CHF o più nel cantone di Zugo (dato nazionale: 131 400 CHF). In tutta la Svizzera tale valore si situava quindi al di sopra dei 100 000 CHF.

Il reddito netto mediano più elevato – che ammonta a 68 900 CHF (+14,5%) – è stato riscontrato a Zugo, cantone favorevole dal punto di vista fiscale. A seguire si trovano i cantoni di Basilea Campagna (60 100 CHF, +5,6%) e Zurigo (59 900 CHF, 12,2%), mentre il Ticino (44 550 CHF, +0,1%) e il Vallese (44 950 CHF, +16,8%) hanno i redditi netti mediani più bassi. I cantoni con i redditi mediani più alti nel 2019 e 2020 sono stati Zugo, Basilea Campagna e Zurigo, quelli con i redditi netti mediani più bassi Vallese e Ticino. Tuttavia, mentre nel 2019 era il Vallese a chiudere la classifica, nel 2020 fanalino di coda è stato il Ticino. Il motivo di tale recupero è il fatto che il Vallese ha registrato un aumento del reddito netto mediano anche nell’anno della pandemia 2020, mentre il Ticino ha subito un leggero calo. Mentre tra il 2007 e il 2020 il Ticino ha assistito più o meno a una stagnazione dei redditi mediani (+0,1%), il Vallese è riuscito ad aumentarli del 16,8%, uno dei migliori risultati tra tutti i cantoni. Soltanto nel cantone Obvaldo il reddito mediano è aumentato in modo ancora più marcato tra il 2007 e il 2020, passando da 45 700 a 54 200 CHF (+18,6%).

Redditi delle economie domestiche in CHF, tasso di crescita in %
Fonte: AFC, BAK Economics

Il 10% delle economie domestiche guadagna più di un terzo del reddito totale

Se nella distribuzione del reddito non si considerano i limiti di reddito, bensì le quote di partecipazione al reddito totale, in Svizzera il 10% più povero delle economie domestiche guadagna circa lo 0,4% del reddito totale, mentre il 50% di tutte le economie domestiche percepisce il 17% del reddito totale; il 90% delle economie domestiche si divide un valore corrispondente al 59% del reddito. Se facciamo il ragionamento inverso, ciò significa che più di un terzo (41%) del reddito totale è generato dal 10% più ricco delle economie domestiche.

La quota varia dal 30% nel cantone di Uri al 59% nel cantone di Svitto

Dal punto di vista cantonale, le quote di partecipazione dei vari gruppi di economie domestiche al reddito totale differiscono notevolmente. Nel cantone di Uri la metà di tutte le economie domestiche è responsabile del 23% del reddito totale (valore più alto di tutti i cantoni). La quota più bassa si trova ancora una volta a Ginevra, solo il 10%.

Sempre nel cantone di Uri, il 90% delle economie domestiche contribuisce con la quota di partecipazione più alta al reddito totale (circa 70%), mentre a Svitto la quota ammonta al 41% del reddito totale (valore più basso registrato). Se facciamo il ragionamento inverso, ciò significa che nel cantone di Uri il 30% del reddito totale è generato dal 10% più ricco delle economie domestiche, mentre a Svitto la stessa percentuale di economie domestiche genera il 59% del reddito totale.

Distribuzione del reddito – conclusione

Alla metà delle economie domestiche in Svizzera è attribuibile solo il 17% del reddito totale, mentre il 10% più ricco genera il 41% di tale somma. A livello cantonale, la metà di tutte le economie domestiche nel cantone di Uri è responsabile del 23% del reddito totale, presentando quindi una quota di partecipazione maggiore rispetto a qualsiasi altro cantone. Il 10% più ricco delle economie domestiche nel cantone di Uri contribuisce nella misura più esigua al reddito totale (30%) rispetto a quanto accade in tutti gli altri cantoni, mentre la stessa fetta di popolazione nel cantone di Svitto contribuisce al reddito totale nella misura più elevata, con il 59%.

 

4 Excursus: il patrimonio

Il numero dei milionari (patrimonio) aumenta sempre di più

Tra il 2007 e il 2020, il numero dei milionari (patrimonio) ha fatto segnare un notevole aumento del 72%, superando le 374 000 unità (9,7% di tutte le economie domestiche svizzere). Tale incremento non si spiega di per sé né con l’inflazione (che era praticamente nulla) né con la migrazione. Mentre il crollo delle borse durante la crisi finanziaria del 2008 ha avuto un impatto tangibile, gli sconvolgimenti economici innescati dalla pandemia non hanno evidenziato alcun effetto. Anche nel 2020, infatti, il numero di milionari è cresciuto di oltre 20 000 unità rispetto all’anno precedente. Se nel primo trimestre del 2020 la pandemia di COVID-19 ha inciso pesantemente per un breve periodo sui mercati finanziari globali, nel secondo semestre le quotazioni azionarie hanno ripreso a salire, raggiungendo in alcuni casi a fine anno i massimi storici. Anche i prezzi delle case sono aumentati sensibilmente. A beneficiare dell’incremento dei prezzi sono stati, in particolare, i portafogli azionari e i proprietari di immobili.

La quota più alta di questi milionari in rapporto al numero di contribuenti si registra nel cantone di Zugo (14,8%), seguito da Svitto (13,7%), Appenzello Interno (12,3%), Nidvaldo (11%) e Zurigo (9,7%).

Milionari (patrimonio)

Numero di persone
Fonte: AFC, Statistica della situazione finanziaria cantonale e nazionale delle persone fisiche.

Dal 2007, il patrimonio dei milionari è aumentato di oltre il 90%, fino ad arrivare a un totale di circa 1 600 mia. di CHF nel 2020. Paragonata all’aumento del numero di milionari, l’evoluzione del patrimonio è stata maggiore, facendo quindi crescere il patrimonio medio per milionario (+12,2%). Questo dato è in linea con l’aumento del reddito registrato nello stesso periodo e appare basso, ma potrebbe essere dovuto al fatto che il patrimonio relativamente alto dei «vecchi milionari», anch’esso in forte crescita, è stato diluito (cioè ridotto) dal patrimonio relativamente basso dei «nuovi milionari». Anche sul fronte dell’evoluzione dei patrimoni dei milionari, il crollo delle borse durante la crisi finanziaria del 2008 è rilevabile nel grafico. La pandemia, invece, non ha comportato perdite per i patrimoni dei milionari.

Patrimonio dei milionari

In Mio. CHF
Fonte: AFC, Statistica della situazione finanziaria cantonale e nazionale delle persone fisiche.

Globalmente, il volume patrimoniale di tutte le economie domestiche è cresciuto in modo significativo. In particolare, nel periodo di osservazione il patrimonio immobiliare è cresciuto del 78%, raggiungendo 2 225 mia. di CHF (575 000 per economia domestica). Complessivamente, nel periodo in esame il patrimonio privato dei cittadini svizzeri è aumentato del 60%, raggiungendo un totale di 5 061 mia. di CHF (circa 1,31 mio. di CHF per economia domestica). Si può notare come il crollo legato alla crisi finanziaria nel 2008 abbia influenzato i crediti finanziari (che, oltre ai depositi bancari e alle obbligazioni, comprendono anche azioni, investimenti collettivi di capitale e crediti verso compagnie di assicurazione e fondi pensione), e quindi anche il totale. Questi valori patrimoniali sono al lordo. Se si detraessero gli impegni finanziari pari a 935 mia. di CHF, il patrimonio netto assoluto delle economie domestiche private nel 2020 ammonterebbe a 4 125 mia. di CHF.

Nell’anno della pandemia 2020 è continuato l’accumulo di patrimonio da parte delle economie domestiche private. Il patrimonio totale è aumentato del 3,9%, in linea con la media del periodo 2007–2020, i crediti del 3,2% e i patrimoni immobiliari del 4,4%. Tra il 2019 e il 2020, anche il patrimonio netto delle economie domestiche private è aumentato del 4%. Gli sconvolgimenti economici del primo anno di COVID (2020) non hanno dunque portato a un’erosione del patrimonio delle economie domestiche private per far fronte alla crisi. Nell’arco dell’intero periodo di osservazione, solo nel 2008 – anno della crisi finanziaria – si è registrata nel complesso una contrazione dei patrimoni.

Patrimonio delle economie domestiche private

In Mio. CHF
Fonte: Banca Nazionale Svizzera, patrimoni delle economie domestiche private.

Distribuzione del patrimonio – conclusione

In sintesi, si può dire che, in seguito al significativo aumento complessivo dei valori immobiliari e borsistici nel periodo dal 2007 al 2020, in Svizzera il patrimonio è aumentato in misura nettamente maggiore rispetto al reddito o al PIL. Di conseguenza, anche il numero di milionari e il loro patrimonio sono notevolmente cresciuti. Sebbene la pandemia abbia causato per un breve periodo una contrazione del PIL (–2,8%), l’evoluzione del patrimonio non ne ha risentito. In forza dell’aumento dei valori immobiliari e borsistici gli svizzeri hanno potuto continuare ad accumulare patrimonio e non sono stati costretti ad attingervi grazie alle misure di sostegno statali.

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