A quanto pare il Senato statunitense continua a battersi per l’approvazione di un pacchetto di aiuti con misure fiscali di sostegno che potrebbe attestarsi tra il 5 e il 10 % della performance economica degli Stati Uniti. Si tratterebbe di circa 1000-2000 mia. di USD. La leader dell’opposizione democratica, Nancy Pelosi, ha inoltre presentato un pacchetto fiscale alternativo e il Senato sta attualmente discutendo gli aspetti di un possibile disegno di legge.
Ieri la Federal Reserve statunitense ha annunciato l’istituzione di un organismo preposto alla concessione di crediti direttamente alle imprese e alle famiglie.
A questo scopo è stato prospettato un importo di 300 mia. di USD. Inoltre, la Banca centrale statunitense estenderà i suoi acquisti di titoli di Stato USA anche alle obbligazioni societarie. Ciò dopo la grave compromissione della liquidità per la negoziazione delle obbligazioni societarie degli ultimi giorni.
Il Presidente degli Stati Uniti, in una conferenza stampa di ieri, si è espresso in termini molto generici sulle modalità con cui il governo statunitense intende concretamente contrastare la pandemia nel Paese. Ha invitato il Senato a una collaborazione che superi le logiche di partito, al fine di raggiungere rapidamente un «accordo» relativamente al pacchetto fiscale. Verrebbero mobilitate le capacità mediche degli Stati Uniti.
Il Presidente degli Stati Uniti ha inoltre affermato che gli USA non sono fatti per un «lock-down» sociale ed economico. Donald Trump ha anche accennato al fatto che un farmaco precedentemente utilizzato per la malaria, l’idrossiclorochina, potrebbe essere molto efficace. A sostegno della sua tesi vi sarebbe un’unica guarigione miracolosa in un unico caso grave. Tuttavia, l’affermazione audace di Trump non sembra essere scientificamente fondata. Le autorità sanitarie statunitensi si sono infatti espresse in modo molto cauto a riguardo.
Durante la conferenza stampa Donald Trump ha dato l’impressione di considerare la pandemia come un evento esterno che ha duramente colpito un’economia statunitense perfettamente funzionante e di poter far poco per risolvere un problema di cui non è responsabile. Anche dopo che ieri il Regno Unito ha deciso il «lock-down» della società, probabilmente anche alla luce delle crescenti emergenze sanitarie in Spagna e Francia, negli Stati Uniti la Casa Bianca sembra non aver riconosciuto la gravità della situazione. Evidentemente Donald Trump vuole mantenere l’economia attiva a tutti i costi, anche se questo potrebbe causare una drammatica emergenza sanitaria negli Stati Uniti.
Diffusione globale del virus – emergenza in Spagna, incertezza negli Stati Uniti
Il numero di nuovi casi conclamati di infezione continua ad aumentare esponenzialmente in tutto il mondo. Nelle prossime 24 ore si registreranno già circa 400 000 contagi in tutto il mondo, con un tasso di crescita particolarmente elevato negli Stati Uniti.
In Spagna diventa sempre più difficile fornire un’assistenza sanitaria adeguata: le misure adottate da alcuni istituti di cura e per anziani per la protezione dei loro assistiti si sono rivelate del tutto inadeguate.
In Cina è stata annunciata l’eliminazione delle restrizioni di viaggio per la città di Wuhan, dove ha avuto origine la pandemia. Si spera che il contenimento dell’epidemia in Asia continui ad avere successo. Anche oggi in Italia si conferma la tendenza a un lento miglioramento della situazione, sebbene nelle ultime 24 ore altre 602 persone siano morte a causa dell’epidemia.
Andamento dei mercati azionari
Oggi, martedì, i mercati azionari hanno aperto in modo nettamente positivo, a seguito delle nuove ulteriori misure della Banca centrale statunitense e dei numerosi pacchetti fiscali adottati in tutto il mondo. I mercati azionari europei sono attualmente al rialzo del 4-6 % circa. Anche l’indice svizzero SMI cresce attualmente del 4,5 % circa.
Anche per i mercati azionari statunitensi, dopo le perdite di ieri di circa il 3 %, oggi si attende un’apertura nettamente positiva, di entità simile a quella europea.
A seconda dell’indice (Dow Jones / Standard & Poor’s 500), le azioni statunitensi hanno attualmente perso circa il 35-30 % da inizio anno, quelle europee circa il 30 %, quelle svizzere circa il 20 % e le azioni cinesi (indice CSI 300) circa il 12 % (tutte le cifre al 24.3.2020, ore 11.15 circa, perdite valutate in CHF).
Ripetiamo ancora una volta che in questo contesto la paura è cattiva consigliera. Raccomandiamo di mantenere le posizioni azionarie. Desiderate ricevere regolarmente informazioni sull’attuale situazione di borsa? Abbonatevi ora alla nostra Investment Letter.