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Uno scambio all’insegna del... fair play!

Il 2006 è stato un anno memorabile nell’«altra vita» del consulente Clientela privata René Rogalla: ha diretto come arbitro FIFA la finale della Coppa di Tunisia, davanti a 60 000 tifosi scatenati.

Per i record statistici – non si può farne a meno, in fondo parliamo di uno che lavora in banca – ad aggiudicarsi la partita è stata l’Espérance Sportive de Tunis, ai rigori. «Ecco, forse è stato lì che ho cominciato a godermi davvero l’irripetibile atmosfera da brivido che si respirava quella sera. Il mio lavoro, ormai, l’avevo fatto. 120 minuti intensissimi e ad alto tasso di cartellini (9 gialli e 1 rosso)», ricorda ancora René.
Per 10 anni Rogalla ha diretto incontri della massima lega di calcio svizzera, tra cui la partita con il record storico di gol segnati (un 11-3 inflitto dall’FC Wil alla rivale cantonale, l’FC St. Gallen) e la finale di Coppa Svizzera nel 2003.

Durante il decennio trascorso sul rettangolo di gioco col fischietto al collo, René ha diretto anche la succursale della Banca Cler a Zurigo Wiedikon; dalla sua chiusura, avvenuta due anni fa, fornisce consulenza alla clientela privata a Oerlikon. Un rapporto, quello tra René e il datore di lavoro Banca Cler, che dura da più di 30 anni. «Ho sacrificato alla mia passione per il calcio tutte le vacanze di cui disponevo. E c’era sempre qualcosa da organizzare. Sono grato del costante supporto che ho ricevuto sia da parte del mio team che della banca. Non era per nulla scontato».

Ma per dare vita a uno scambio basato sul fair play bisogna essere almeno in due... E, a sua volta, Rogalla non si è tirato indietro: da questa attività svolta a titolo accessorio ha saputo trarre un’utilità per la banca, stringendo contatti interessanti e rivestendo i panni di ambasciatore entusiasta in favore del suo datore di lavoro. Un messaggio che René – rimasto sportivissimo anche a oltre 55 anni di età – fa tuttora passare in occasione delle conferenze che spesso tiene.

Le esperienze accumulate come arbitro di punta gli sono state utili anche nel suo ruolo di quadro dirigente. Ad esempio, sa inquadrare le situazioni e prendere le decisioni giuste nel giro di pochissimi secondi; riesce a tenere presenti le diversità caratteriali adottando così un approccio differenziato nella comunicazione. E naturalmente, ha acquisito una grande capacità di gestire la pressione e le critiche. Insomma, un’eccellente scuola di vita.

Il fair play è un tema importante per René, anche sul lavoro.

«Ritengo che la Banca Cler sia una banca corretta e leale. Cerchiamo sempre soluzioni che vadano a vantaggio di tutti, massimizzare i profitti a breve termine non fa per noi.»
«Noi guardiamo più in là, anche nelle relazioni con la clientela. Con molti dei miei clienti ho un rapporto quasi trentennale, ho assistito intere generazioni nelle questioni finanziarie. E parecchi «nuovi arrivi» che stanno arricchendo il mio portafoglio sono approdati da me grazie al passaparola. Lo ritengo un grande complimento alla qualità del mio lavoro. È anche per questo che non ho mai desiderato lavorare per uno di quei grandi istituti di livello internazionale. Alla Banca Cler mi sono sempre sentito a casa, tutto qui».


Parola d’ordine: varietà!

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